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FORMAZIONE

La figura del samaritano nella parabola evangelica sceglie di fermarsi, Ascoltare, Osservare e Portare Aiuto concreto.
Questo è il cammino per essere altruista e ad esso la nostra Associazione si lega e si rappresenta.
La gioia dell’incontro con l’altro modifica la personalità del Volontario, facendo nascere in lui quell’equilibrio necessario per il rispetto per sé e per gli altri.
Sono tre gli elementi fondamentali su cui il volontario deve basare la sua formazione:

Sapere

Per il volontario è necessaria, per operare al meglio, una preparazione specifica sviluppata
con la partecipazione ai corsi che lo indirizzino verso un cammino in cui sono presenti
valori quali: Centralità e Solidarietà verso la persona, Crescita a livello personale e di
gruppo, Comprensione e capacità di condivisione;

Saper Fare

Il Volontario deve rendersi conto che la sua scelta è fondata sulla capacità di sapere
ascoltare chi chiede aiuto e di sapere osservare con il cuore.
Questa crescita umana procura benefici psicologici, migliora la capacità di conoscere i
propri limiti e fa emergere i valori autentici. Tutto ciò gli consente di superare eventuali
conflitti interiori o momenti di crisi.
È una maturazione che permette di governare meglio i sentimenti e avvicinare l’assistito
relazionandosi con un rapporto empatico evitando comportamenti errati o esagerati quali
Esibizionismo, Paternalismo e Autoritarismo.

Saper Essere

È il punto di arrivo, ma nel frattempo è anche il punto di partenza del volontario, perché è
da esso che egli acquisisce quella maturità necessaria per avvicinare l’assistito.
Ma la preparazione, il continuo studio sarebbero vanificati se non fosse supportato da un
sentimento umano che nasce dal cuore. Senza di esso non vi è trasporto né sensibilità
d’animo verso chi soffre, non si riesce a condividere la situazione dell’altro e si rischia di
dare un’accoglienza formale se non sterile.
Solo un cuore attento è capace di trasmettere fiducia e calore.
Saper essere per un Volontario vuol dire coltivare qualità quali:
Attenzione, Ascolto, Calore umano, Comprensione, Rispetto, Spiritualità, Pazienza,
Perseveranza, Umiltà.
Aiutare non è una attività occasionale nella vita di un Volontario; è o deve diventare uno
stile di vita. Aiutare non è un passatempo, una occasione di dedizione, uno strumento per
guadagnarsi il pane; è invece il tessuto stesso della vita liberata.
Per concludere, il Volontario per essere libero nella relazione d’aiuto deve possedere
un’adeguata conoscenza di se stesso. Potrebbe infatti pretendere di accompagnare gli altri
ad esplorare il loro paesaggio personale se non conoscesse il proprio?

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